Questo è il primo articolo che pubblico su questo spazio digitale.
Avrei potuto iniziare con un post di presentazione personale, ma ho ritenuto essere troppo banale, quindi pensavo, tra me e me, che l’inizio non è mai un percorso che inizia dal nulla, ma si materializza dopo un periodo di mutamenti e riflessioni.
Per cui l’inizio di qualsiasi cosa non è mai un vero inizio, ma uno stadio di maturazione di un incipit difficilmente rintracciabile.
Questa avventura, quindi, parte direttamente da riflessioni fino ad oggi rimaste nella mia mente e che adesso condivido con tutti al fine di incontrare nuove forme di dialogo con persone che riterranno stimolante farlo.
Ognuno di noi nasce, cresce, si trasforma in qualcos’altro, andando oltre il limite fisico del nostro corpo. Durante il processo di crescita acquisiamo informazioni e di conseguenza riceviamo stimoli che formano la nostra mente.
Cresciamo con la voglia di costruire e di realizzare qualcosa, questa voglia istintiva viene ridimensionata, modificata e costretta dalle persone che ci circondano, di quelle con cui ci confrontiamo e dell’ambiente in cui viviamo
Pur sembrando banale, le nostre scelte, i nostri percorsi, sono legati al modo di comunicare noi stessi. Se la percezione che gli altri hanno di te è differente da quello che tu vorresti essere, molto probabilmente sarai limitato nel raggiungere i tuoi obiettivi.
Non si tratta di limiti endogeni o di proibizioni esterne che ostacolano il tuo percorso, ma di barriere psico-sociali che non faciliteranno la comprensione di quello che sei e di quello che vuoi.
La comunicazione efficace deve essere intesa come un modello di relazione con gli altri. Quello che gli altri pensano di te deve essere quello che tu vuoi rappresentare, solo in questo modo raggiungerai con facilità i tuoi obiettivi.
Provo a farti un esempio pratico:
Se devi arredare a basso costo un appartamento, qual è il primo posto dove ti viene in mente di andare a curiosare?
Quel posto che ti è venuto in mente è il posto che meglio di altri è riuscito a intercettare i tuoi sensori e innestarti, in maniera direi efficace, il ricordo attraverso un’associazione mentale.
Credi sia stato tutto così semplice o che dipenda solo dalla massiccia pubblicità?
Non è così, tutto ciò che ruota intorno a quel nome che ti è venuto in mente è sincronizzato per trasmetterti una comunicazione efficace.
Significa che quel brand vuole trasmettere a tutti la stessa cosa?
No, non a tutti, ma a tutti quelli che hanno le tue esigenze e sono nella tua condizione.
Se fossi stato miliardario avresti avuto lo stesso bisogno? Non credo, dico bene?
Appunto, neanche chi si occupa della comunicazione del brand, in questo caso, vuole essere efficace con quel tipo di persone, sa che non avranno mai bisogno della loro offerta, se non per pura casualità.
Essere efficace, infatti, significa saper interpretare dei bisogni prima ancora che si manifestino palesemente.